Il canale di Suez in Egitto ha raggiunto un totale di quasi 5,5 miliardi di euro in entrate nel 2021, dato più alto mai registrato nella storia di uno dei più importanti snodi commerciali del mondo. I numeri ufficiali, relativi allo scorso anno e pubblicati oggi dalle autorità locali, mostrano ricavi record pur in una situazione critica per i commerci globali a causa della pandemia di Covid-19 e per l’incidente alla Ever Given nel marzo scorso, che ha bloccato per oltre una settimana i transiti.
Secondo quanto riferisce Osama Rabie, capo dell’Autorità statale del canale di Suez (Sca), la crescita del 2021 è legata a un “significativo aumento” dei tassi di transito, che ha riguardato “diverse tipologie di imbarcazioni” rispetto all’anno precedente. Egli ha poi aggiunto che il tonnellaggio netto ammonta a “oltre 1,3 miliardi”, un dato che supera “tutti quelli mai registrati prima d’ora”, compreso il dato 2020 di 1,2 miliardi di tonnellate.
Per quanto riguarda le movimentazioni e i transiti, lo scorso anno il canale ha visto “20.694 navi attraversare in entrambe le direzioni”: numeri in aumento rispetto alle 18.830 imbarcazioni transitate nel 2020, con un aumento di 1.864 navi “pari al 10%”. “I riavi del canale [di Suez] – ha spiegato Osama Rabie – hanno raggiunto il significativo aumento del 12,8%” toccando quasi 5,5 miliardi di euro rispetto ai 4,9 miliardi di euro del 2020. Il capo dell’autorità che gestisce il canale aggiunge che il numero di navi che trasportato gas naturale liquefatto (Gnl) è aumentato del 36,6% nell’anno appena concluso, passando da 686 a 937 imbarcazioni nel 2021. Infine, dal mese di febbraio le tasse relative al pedaggio registreranno un aumento del 6%.
I numeri record confermano il valore strategico di uno degli snodi principali del commercio internazionale, che ha saputo crescere nonostante le difficoltà legate alla pandemia di Covid-19 e all’incidente alla Ever Given del 24 marzo. Incagliandosi, il mezzo ha causato la chiusura del traffico per sei giorni portando la Sca ad avanzare una richiesta danni di 793 milioni di euro alla società proprietaria della nave, ridotta poi in fase di transazione a 485 milioni.
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