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by • 28 ottobre 2021 • TECNOLOGIA, In evidenza, SOCIALECommenti disabilitati su spiegata bene325

Entro gennaio 2023 sarà completato il passaggio al nuovo standard di trasmissione DVB-T2. Dal 20 ottobre 2021, alcuni canali Rai e Mediaset saranno visibili soltanto in alta definizione. Come si può capire se il proprio apparecchio è già compatibile con il nuovo standard? E perché molti utenti saranno costretti a risintonizzare il televisore?

Dal 20 ottobre 2021 inizia la transizione al nuovo standard di trasmissione: un passaggio deciso a livello europeo per liberare banda da destinare alla telefonia mobile e migliorare allo stesso tempo la qualità audio e video per i telespettatori. Nella prima fase, il passaggio sarà graduale e interesserà 9 canali Rai e 6 canali Mediaset, che saranno d’ora in poi visibili soltanto in alta definizione. Si tratta, nella fattispecie, di Rai 4, Rai 5, Rai Movie, Rai Yoyo, Rai Sport, Rai Storia, Rai Gulp, Rai Premium e Rai scuola, oltre che di Tgcom24, Mediaset Itaia 2, Boing Plus, Radio 105, R101 TV, Virgin Radio TV. Tutti gli altri canali continueranno ad essere disponibili sia in alta, sia in bassa definizione. Le successive iniziative relative alla dismissione della codifica DVBT/MPEG-2 saranno via via comunicate agli utenti, mentre la completa sostituzione della codifica MPEG-2 sarà definita con un provvedimento da emanare entro la fine del 2021.

Il 15 novembre 2021, seguendo una scansione per aree geografiche, partirà poi il processo di refarming, cioè la liberazione delle frequenze televisive della banda 700 MHz con la conseguente riorganizzazione delle frequenze stesse. Dal punto di vista pratico, gli utenti potranno essere costretti a risintonizzare il proprio apparecchio per continuare a vedere tutti i canali.

Da gennaio 2023, infine, sarà attivato in tutta Italia il nuovo standard DVB-T2: per continuare a vedere la televisione bisognerà disporre di un apparecchio compatibile, oppure dotarsi di un apposito decoder.

Per chi vuole cambiare il proprio dispositivo in vista del passaggio, sono disponibili due diversi bonus, cumulabili tra loro. Il primo, il cosiddetto bonus tv, ammonta a massimo 30 euro per nucleo famigliare e può essere usato per acquistare televisori, oppure decoder terrestri o digitali. Ne hanno diritto le famiglie con Isee non superiore ai 20mila euro. Il secondo, il bonus rottamazione, non prevede invece limiti di reddito e consiste in uno sconto pari al 20% del prezzo di vendita dell’apparecchio televisivo fino ad un massimo di 100 euro. Contestualmente si deve rottamare un televisore acquistato prima del 22 dicembre 2018 ed essere in regola con il pagamento del canone.

Come posso verificare se la mia tv è idonea a ricevere i programmi che a partire dal 20 ottobre 2021 verranno trasmessi in alta definizione?
Se la tua tv è stata acquistata a partire da gennaio 2017, sicuramente sarà compatibile con il cambiamento tecnologico che partirà ad ottobre 2021, quando verrà avviata la dismissione della codifica MPEG-2 a favore della codifica MPEG-4 su standard DVBT. Puoi verificare che il tuo apparato supporti il nuovo sistema di codifica MPEG-4 provando a vedere i canali che attualmente sono già disponibili in HD: ad esempio, il canale 501 per RAIUNO HD, 505 per Canale 5 HD e 507 per LA7 HD. Non è necessario che tutti i canali in HD siano visibili: se almeno uno di questi canali HD è visibile, allora la tv è compatibile con la nuova codifica e consente la visione dei programmi che saranno trasmessi in alta definizione.

In cosa consiste il DVB-T2?
Dopo il passaggio dall’analogico al digitale terrestre (2008-2012), la modalità di trasmissione televisiva terrestre cambia nuovamente, adottando un sistema di trasmissione più efficiente: il Dvb-T2 (Digital Video Broadcasting – Second Generation Terrestrial) e la nuova codifica HEVC Main10 (High Efficiency Video Coding). Si tratta di una tecnologia che consente di risparmiare banda, ma di ottenere allo stesso tempo migliori risultati in termini di trasmissione audio e video.

Tutti i canali tv sono interessati dal cambiamento?
Sì. Il processo di riorganizzazione in Italia riguarderà tutte le reti e i programmi nazionali e locali. Entro giugno 2022 tutta l’offerta televisiva della piattaforma terrestre sarà coinvolta cambi in di frequenza e i programmi dovranno evolvere verso standard trasmissivi e di codifica più efficienti.

Come posso verificare se la mia tv è compatibile con il digitale terrestre di seconda generazione (DVB-T2) che verrà introdotto a partire da gennaio 2023?
Se la tua tv è stata acquistata a partire dal 22 dicembre 2018, sicuramente sarà compatibile con il nuovo digitale terrestre poiché da quella data i negozianti sono obbligati a vendere apparati che supportano il nuovo standard DVB-T2 e il relativo sistema di codifica HEVC Main10.

Puoi quindi accertare che la tua tv supporti i nuovi standard, che verranno attivati a partire da gennaio 2023, verificando che nel manuale e/o nella scheda tecnica della televisione sia presente l’indicazione DVB-T2 HEVC Main10.

Inoltre, puoi verificare che la tua tv sia compatibile con le nuove tecnologie, provando a visualizzare i canali di test 100 e 200; se vedi Raiuno sul canale 1 allora verifica che sul canale 100 appaia la scritta “Test HEVC Main10”; analogamente se vedi Canale 5 sul canale 5, verifica che sul canale 200 appaia la medesima scritta. Se visualizzi tale scritta, l’apparato è compatibile con il nuovo standard di trasmissione (DVB-T2) e con il nuovo sistema di codifica (HEVC Main10).

Tuttavia, può accadere che ci siano problemi nel visualizzare la schermata (i canali non mostrano il messaggio “Test HEVC Main10” o risultano oscurati) pur essendo il televisore o il decoder compatibili con il DVB-T2. In alcuni casi, infatti, l’esito negativo del test può essere la conseguenza di una temporanea, non corretta ricezione dei due canali o perché, momentaneamente, sono già occupati da un’altra emittente o perché la propria tv non riesce ad agganciarsi alle frequenze più recenti. Pertanto, prima di acquistare un nuovo decoder o una nuova tv è opportuno effettuare una ri-sintonizzazione dei canali e nel caso in cui, anche dopo aver terminato la procedura, persistano problemi nel visualizzare la schermata, ciò significa che il dispositivo non è compatibile con i nuovi standard e che per continuare a guardare i tuoi programmi preferiti dovrai acquistare una nuova tv o, in alternativa, un decoder di ultima generazione.

Se non vedo uno dei due canali di test 100 o 200 cosa significa?
Se, anche dopo aver effettuato la ri-sintonizzazione, uno dei due canali (100 o 200) non si vede, mentre l’altro “supera” il test, sicuramente la tv è compatibile e molto probabilmente la mancata ricezione di uno dei due dipende dal fatto che il canale è momentaneamente occupato da un’emittente tv che, pertanto, va spostata altrove.

Come faccio a sapere se la mia tv è di prima generazione?
Puoi controllare sin da subito se la tua tv è pronta per il passaggio alla nuova tv digitale verificando che nel manuale e/o nella scheda tecnica del tv sia presente l’indicazione DVB-T2 HEVC Main10.

In particolare, puoi verificare che la tua tv sia compatibile con il cambiamento previsto a partire da ottobre 2021, quando verrà avviata la transizione dalla codifica MPEG-2 verso la codifica MPEG-4 su standard DVBT e le emittenti inizieranno a trasmettere con la nuova codifica una parte dei loro programmi rappresentativi.

Puoi accertarti che la tv sia in grado di ricevere la nuova codifica provando a vedere i canali già disponibili in HD: ad esempio 501 per RAIUNO HD, 505 per Canale 5 HD e 507 per LA7 HD. Se almeno un canale HD sarà visibile, la tua tv è in grado di supportare la codifica MPEG-4. In caso contrario, per potere continuare a vedere l’intera programmazione televisiva, avrai bisogno di sostituire la tua tv o il tuo decoder.

Devo cambiare l’antenna?
No. Le attuali antenne, cosiddette a larga banda, possono ricevere le trasmissioni dell’intera banda che va 474 MHz a 866 MHz (canali da 21 a 70).

Dove posso smaltire il vecchio tv o decoder?
Il consumatore che vuole liberarsi del vecchio televisore o decoder ha diritto a consegnarlo gratuitamente al punto vendita al momento dell’acquisto del nuovo apparecchio, grazie al servizio “Uno contro uno”. In alternativa, potrà portare il prodotto ormai in disuso presso l’isola ecologica del proprio comune di riferimento.

Sarà possibile vedere programmi in 4k con la nuova tecnologia? E in 8K?
La compressione HEVC è in grado di trasmettere flussi video ad alta definizione, con supporto fino alla risoluzione 4K, ma con minore ingombro della rispettiva banda passante all’interno dell’intera banda di frequenza (o multiplex). Non sarà invece possibile realizzare trasmissioni in 8K sulla piattaforma digitale terrestre poiché la banda tipica richiesta da una trasmissione 8K è di 100 mbit/sec, quindi un livello più che doppio rispetto alla capacità massima di un multiplex DVB-T2

A partire da gennaio 2023 sarà possibile continuare a vedere il digitale terrestre utilizzando un vecchio televisore associato ad un decoder?
Si, tutti i televisori sono potenzialmente adattabili, anche i televisori CRT a tubo catodico, se dotati di un decoder compatibile con il nuovo standard trasmissivo.

Quali caratteristiche deve avere il recorder HD DVD per essere compatibile con il nuovo digitale terrestre?
È necessario verificare che nelle specifiche tecniche del recorder HD DVD sia espressamente citata la compatibilità con lo standard DVB-T2 e che disponga di sintonizzatore terrestre omologato per codec HEVC Main 10. I modelli più recenti e di fascia alta in generale presentano queste caratteristiche tecniche.

Se ho la tv o il decoder satellitare cosa devo fare per verificare che questi siano compatibili con il nuovo DVB-S2?
Con il nuovo standard di trasmissione satellitare verrà adottato il sistema di compressione e codifica MPEG-4 che consentirà la trasmissione dei canali in alta definizione (HD). Lo switch-off al DVB-S2 è iniziato a fine novembre 2020 (quando le emittenti televisive hanno abbandonato per alcuni dei loro canali la precedente codifica MPEG-2) e proseguirà per tutto il 2021. Gli utenti dovranno quindi verificare che il proprio tv o decoder supportino il formato HD e soltanto coloro che possiedono un tv o un decoder con formato SD dovranno sostituire il proprio apparato per continuare a visualizzare i canali che, quando verranno trasmessi con il nuovo sistema di codifica, saranno visibili solo in alta definizione. Per l’acquisto di decoder compatibili con il nuovo standard si può usufruire del bonus previsto dal MISE.

Se non vedo più alcuni canali cosa vuol dire? Cosa posso fare?
Nei diversi cambi di frequenza che stanno avvenendo gradualmente e per area territoriale, alcuni programmi televisivi nazionali e locali saranno progressivamente associati a nuove frequenze di trasmissione.

In attuazione del processo di refarming infatti, a partire da gennaio 2020 è partita la liberazione progressiva dei canali 50, 51, 52 e 53 in alcune aree italiane allo scopo di prevenire interferenze con i servizi mobili nei paesi confinanti.

Invece, la riorganizzazione progressiva delle frequenze, prevista per l’attuazione del PNAF (Piano Nazionale di Assegnazione Frequenze) avverrà secondo un calendario nazionale che individua le scadenze della tabella di marcia ai fini dell’attuazione del processo di refarming. Il processo, che inizierà a partire dal 15 novembre 2021, avverrà in date distinte per area geografica e terminerà il 30 giugno 2022 quando tutte le emittenti televisive avranno lasciato le vecchie frequenze per passare alle nuove. Alcuni operatori televisivi, per ragioni logistiche e organizzative, potrebbero effettuare il rilascio e l’attivazione di frequenze su alcuni impianti anche in anticipo rispetto alle date indicate dalla roadmap.

Per tale motivo, i telespettatori che dovessero vedere apparire lo schermo nero su alcuni programmi, dovranno procedere ad effettuare la ri-sintonizzazione dei canali che consente di “agganciare” le nuove frequenze e, di conseguenza, di continuare a vedere l’intera offerta televisiva.

Quando nella mia regione si verificheranno gli spostamenti di frequenza per l’adeguamento al PNAF?
Il processo di refarming interesserà le diverse regioni italiane appartenenti alle rispettive aree, secondo un preciso calendario:

– dal 15 novembre 2021 al 18 dicembre 2021: Area 1A – Sardegna
– dal 3 gennaio 2022 al 15 marzo 2022: Area 2 – Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia tranne la provincia di Mantova, provincia di Piacenza, provincia di Trento, provincia di Bolzano; Area 3 – Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna tranne la provincia di Piacenza
– dal 1° marzo 2022 al 15 maggio 2022: Area 4 – Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata; Abruzzo, Molise, Marche
– dal 1° maggio 2022 al 30 giugno 2022: Area 1B – Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania.

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