Vaccinazioni, green pass, controlli e tutte le altre misure per il ritorno in sicurezza a scuola in presenza arriverà quando le scuole saranno già riaperte. La conversione in legge in Parlamento dell’emendamento al decreto del 6 agosto annunciato dalla sottosegretaria all’istruzione Barbara Floridia e atteso da presidi, insegnanti e sindacati quasi sicuramente non avverrà in tempo per il 13 settembre, data di avvio delle lezioni nella maggior parte delle scuole italiane, tantomeno per il primo settembre, data di riapertura delle scuole. Per ora, scrive il Corriere della Sera, si naviga a vista, tra protocolli, note tecniche e circolari che cercano di anticipare le questioni più complesse.
Sul distanziamento in aula toccherà ai presidi districarsi tra le diverse interpretazioni della norma contenuta nel decreto. Nella nota firmata da Stefano Versari, braccio destro del ministro Patrizio Bianchi, si legge che mantenere il metro di distanza tra i banchi è una “raccomandazione” e che ove non fosse possibile rispettarla è escluso “l’automatico ritorno alla didattica a distanza”, ma basteranno diverse misure di sicurezza. Nel protocollo firmato con i sindacati invece si richiede “il rispetto di una distanza interpersonale di almeno un metro qualora logisticamente possibile e si mantiene anche nelle zone bianche la distanza di due metri tra i banchi e la cattedra”.
C’è il nodo del controllo del green pass: il Ministero spiega che i presidi (o i loro delegati) dovranno scaricare l’App sullo smartphone ma per ora non devono farsi consegnare la copia cartacea del certificato di vaccinazione. I presidi insistono perché la responsabilità del controllo passi alle Asl e vogliono che vengano tolte le sanzioni a loro carico per mancato controllo. In caso di docenti no vax, che si rifiutino di fare il tampone (ancora mancano i dettagli su chi li pagherà e come), fino al quinto giorno di assenza non sarà possibile chiamare un supplente per evitare – in caso di ripensamento del titolare del posto – di avere due professori in contemporanea da pagare.
Sui tamponi ai docenti è attesa a giorni una circolare, per gli studenti sono invece stati stanziati 100 milioni che serviranno per campagne di tracciamento durante l’anno, anche per i più piccoli che non sono vaccinati. Il ministero dell’Istruzione sta anche immaginando di coinvolgere volti noti in una vera e propria campagna di informazione e di supporto all’operazione.
Resta aperta anche la questione dell’areazione delle classi: il ministero indica come soluzione di aprire le finestre, anche d’inverno. Sono le scuole che dovranno dotarsi di condizionatori e filtri. Ieri il ministro dell’Economia Renato Franco e il ministro Bianchi hanno firmato il decreto che divide tra le 8 mila scuole italiane 350 milioni per la sicurezza.
Molto da approfondire anche sul nodo trasporti. Il ministro Giovannini aveva proposto di estendere gli scuolabus anche agli studenti delle superiori e sono stati stanziati 600 milioni aggiuntivi, ma il rischio degli assembramenti sui bus come lo scorso anno non è scongiurato. La Regione Toscana ha annunciato che fornirà agli studenti over 14 mascherine Ffp2 per andare sugli autobus.
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