Gli affitti brevi sono davvero vantaggiosi?

by • 1 novembre 2023 • ECONOMIA, In evidenzaCommenti disabilitati su Gli affitti brevi sono davvero vantaggiosi?1458

Si tende generalmente a pensare che chi ha una casa in affitto goda di una rendita extra pari a uno stipendio o giù di lì. Questa idea ha scatenato, nell’immaginario collettivo, una fantasia lontana dalla realtà. Chi utilizza una seconda casa per affitti brevi non “campa senza fare niente”, perché non ha trovato il Bengodi.
II sistema porta il proprietario di casa, o il property management, a doversi districare, soprattutto all’inizio, tra complicati cunicoli burocratici, tra l’altro differenti da regione a regione.
Infatti si auspica da tempo una normativa nazionale, semplificata e immediata. Sarebbe molto più conveniente anche per favorire il pagamento di imposte e affini.
Come si abilita la propria casa alle locazioni brevi
Passiamo ai fatti: al momento per dedicare la propria abitazione ad affitti brevi bisogna registrare l’immobile sul portale regionale specifico e ottenere così il codice CIR (Codice Identificativo Regionale).

Questa procedura è diversa da regione a regione, perché ad esempio Lazio e Abruzzo richiedono la semplice registrazione, mentre la Sicilia impone la presentazione della documentazione di agibilità e di conformità degli impianti.
Una volta ottenuto il codice si passa all’iscrizione al software Ross1000, dove vanno inseriti i dati degli ospiti. Non è tutto. Purtroppo i sistemi tra loro non comunicano, quindi Ross1000 produce un file che va scaricato e inserito nel database del portale AlloggiatiWeb della Polizia di Stato.
Finito? No, perché la tassa di soggiorno va raccolta in contanti dagli ospiti, poi gestita attraverso i vari portali comunali (in alcuni casi bisogna effettuare bonifico e girare e-mail al comune).
Insomma, per chi vuole affittare in regola si prospetta davanti un dedalo normativo che sicuramente non rende il tutto così semplice e immediato come potrebbe sembrare.
Quanto si guadagna con le locazioni turistiche brevi?
Veniamo ora la nodo cruciale della questione. Gli affitti brevi presentano una rimuneratività estremamente variabile, a seconda della località, con introiti lordi nazionali di circa 17mila euro. I picchi si toccano a Roma e Milano con, rispettivamente, 39mila e 31mila euro annui, mentre nelle località di mare e montagna, ad utilizzo unicamente stagionale, si scende fino a 6mila euro annui.
Parliamo sempre di lordo, cui bisogna togliere le tasse (cedolare secca al 21% o Irpef), l’Imu, le utenze (luce, gas, internet, acqua), gli eventuali condominio, pulizie, biancheria, commissioni dei portali e gestione dei property management.
Quindi, a meno che non si tratti di una prima attività e si gestisca tutto in prima persona, il rendimento degli affitti brevi si attesta intorno al 4,1% contro il 4,3% garantito dalle classiche locazioni.

Perché scegliere gli affitti brevi?
Se la situazione è questa, perché comunque aumenta la tendenza ad affittare a breve termine? Molto semplicemente, perché a parità (o quasi) di rendimento finale, si è sicuri dell’incasso contro le morosità degli inquilini, la casa è sempre disponibile e utilizzabile nei buchi del calendario.
Insomma si ottiene la stessa rendita alla fine senza perdere mai il possesso della casa.
Soluzioni per una distribuzione eterogenea delle locazioni
Inizialmente la nascita degli affitti brevi aveva suscitato entusiasmo, in quanto visti come alternativa locale, accogliente e personalizzata al tradizionale hotel. L’attenzione degli host verso i dettagli e la pulizia era un valore aggiunto.
Poi, finita la fase embrionale e passionale, si è passati a quella puramente commerciale e l’host attento e premuroso è stato sostituito da agenzie di property management asettiche con cui ci si interfaccia virtualmente.
Capita l’antifona, molti proprietari hanno abbandonato le case dei centri storici più famosi per trasferirsi fuori, pagando magari l’affitto, ma ottenendo in controparte una rendita aggiuntiva. Senza troppe preoccupazioni.
Interi palazzi si sono trasformati in guest house, case vacanze e B&B, costringendo quei pochi rimasti a scegliere l’esodo forzato per evitare continue lamentele e discussioni, tra arrivi e partenze a ogni ora del giorno e della notte e ospiti maleducati.
Per tornare ad una sorta di normalità a poco davvero serve, anzi è nocivo, il provvedimento che impone almeno due notti di soggiorno nei centri storici per strutture non alberghiere. Si crea piuttosto un danno alle piccole attività e non si risolve alcunché.
Bisogna trovare il giusto equilibrio tra la presenza di persone fisse e turisti, per evitare che i centri storici diventino dei mega alberghi diffusi con ristoranti e bar senza più quell’anima che li ha resi così belli.
Ma per far tornare abitanti fissi è necessario spronare i proprietari di casa a preferire gli affitti lunghi, in primo luogo tutelandoli dalle morosità degli inquilini e poi proponendo agevolazioni su tari, Imu e soprattutto sulle imposte (magari con una riduzione della cedolare secca).

________________________________________________________________


COSTA PARADISO NEWS SUPERA 693.421 VISUALIZZAZIONI DI PAGINA IN 156 STATI E 1183 LOCALITÀ ITALIANE
(Google analytics 08 gennaio 2023)


_______________________________________________________________

In osservanza al nuovo Regolamento Europeo sulla Protezione dei Dati (GDPR), gli indirizzi mail sono conservati in modo sicuro e utilizzati esclusivamente per informare sulle attività da noi pubblicate.
Potrà cancellarsi dalle newsletter inviando un email al seguente indirizzo: redazione@costaparadisonews.it

Informativa sulla Privacy – Questa operazione è obbligatoria.
________________________________________________________________

Costa Paradiso News non è un prodotto editoriale, viene aggiornato in base al materiale ricevuto dai lettori o da pubblicazioni viste sul web.

I commenti agli articoli e gli annunci delle rubriche sono gratuiti e devono rispettare tutte le leggi e i regolamenti vigenti in Italia.
Gli annunci vengono pubblicati sempre sotto la sola responsabilità dell’utente, che all’atto della richiesta dell’annuncio dichiara altresì di conoscere e accettare le Condizioni Generali di Servizio.

La redazione di Costaparadisonews non potrà essere ritenuta responsabile ad alcun titolo per quanto descritto dagli utenti e per la loro condotta.

Le relazioni intrattenute tra gli utenti del Servizio, incluso l’acquisto, lo scambio di informazioni, anche per il tramite del form di risposta all’annuncio, la consegna o il pagamento di beni o servizi, avvengono esclusivamente tra utenti senza che Costaparadisonews sia parte della relazione.
______________________________________________________________
Informativa sulla Privacy
______________________________________________________________
Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili. Puoi disabilitare i cookie sul tuo browser, oppure accettarli e continuare a navigare.
PER SAPERNE DI PIÙ

______________________________________________________________

Pin It

Comments are closed.