Covid-19, previsioni per l’economia italiana

by • 9 aprile 2020 • Covid-19, ECONOMIA, In evidenzaCommenti disabilitati su Covid-19, previsioni per l’economia italiana590

Nel quadro della recessione globale più profonda dal secondo dopoguerra l’Italia, con un settore servizi e turismo caratterizzato da piccole e medie imprese, e un settore pubblico con un debito già elevato, rischia di essere tra gli Stati più fragili.
Nessun paese potrà uscire da solo dalla crisi, occorre un forte e tempestivo piano a livello europeo per fronteggiare l’emergenza e rilanciare l’attività economica, non solo sotto il profilo finanziario, ma anche della crescita reale.

Nello scenario base, ipotizzando una lenta e selezionata rimozione dei blocchi anti-contagio a partire da inizio maggio, la contrazione del Pil italiano nel 2020 sarà almeno del 6,5%: in un solo anno, una recessione di portata equivalente alla caduta del biennio 2008-2009. Si stima nei primi due trimestri dell’anno una riduzione del Pil superiore al 10% rispetto alla situazione pre-crisi, con differenze settoriali molto ampie: dal -10% della manifattura al -27% dei servizi legati al turismo, fino al -16% dei servizi di trasporto e delle attività legate all’intrattenimento.

Nonostante le misure fiscali già annunciate (oltre due punti percentuali di Pil in totale quest’anno), cospicue ma limitate dall’elevato debito pubblico, la profondità della recessione e la lentezza della ripresa non potranno che indebolire ulteriormente la capacità produttiva e le finanze pubbliche del paese. Nello scenario base l’Italia si ritroverebbe nel 2022 con un livello del Pil ancora al di sotto del livello 2019 di oltre 2 punti percentuali, con un debito sovrano inchiodato al 150%.

Coronavirus, l’impatto sull’economia internazionale
In questo contesto, la stabilità macroeconomica verrà garantita solo in un quadro di maggiore condivisione a livello europeo degli oneri della crisi sanitaria e dei suoi effetti. La natura dello shock, simmetrico ed esogeno, necessita di una risposta comune sia nel fronteggiare l’aumento di spese legato alle esigenze immediate sia per sostenere la ripresa dell’economia reale. Nessun paese potrà uscirne da solo. Finanziare queste spese con emissioni di titoli europei permetterebbe di ridurne l’onere sui bilanci nazionali e di fare anche un passo in avanti verso la creazione di quel safe asset continentale che potrebbe favorire la diversificazione del rischio dei sistemi finanziari. Non procedere su questa strada rischierebbe di indebolire il progetto europeo, mettendone a rischio il futuro.

Mentre dieci anni fa lo scoppio della crisi originò dalla finanza, oggi la natura dello shock è di tipo reale (i blocchi alle attività e le quarantene). In questa prima fase sta colpendo in particolare i servizi, la fetta più importante del valore aggiunto nei paesi avanzati, con più occupati rispetto alla manifattura e dove le vendite perse difficilmente possono essere recuperate. La natura reale e globale di una crisi che parte dai servizi comporta effetti moltiplicativi molto pesanti legati agli scambi internazionali, rendendo la riduzione di attività particolarmente intensa.

Pur con tutte le incertezze legate alla durata e all’intensità delle chiusure, e alla successiva reattività con cui i diversi paesi proveranno a riprendersi, si stima per il 2020 una recessione dell’economia mondiale (-1,6%), diffusa ai paesi industrializzati e non, dove solo la Cina evita una flessione grazie al rimbalzo positivo già nella seconda parte dell’anno. Per fare un confronto, nella Grande Recessione del 2009, la caduta globale dell’attività era stata dello 0,4%. Il traino di Pechino e l’ipotesi di ritorno alla “quasi normalità” entro la fine dell’anno per tutti i paesi industrializzati, è comunque alla base della previsione di una caduta del commercio mondiale “solo” del 9,4%. Nel 2021 il rimbalzo dell’economia globale dovrebbe attestarsi al 4,6%.

Negli Stati Uniti, infine, dove è in corso di approvazione un pacchetto di misure senza precedenti da 2.000 miliardi di dollari (il 9,3% del reddito nazionale, più del livello del Pil italiano) in aiuto a imprese e famiglie, il Pil nel 2020 cadrà del 2,5%, per poi riprendersi del 3,6% l’anno successivo.

Le previsioni di S&P per l’economia europea dopo il coronavirus
L’Eurozona, secondo S&P Global Ratings, affronterà a causa della pandemia una recessione nell’ordine di un calo del 2% del Pil nel 2020, pari a 420 mila miliardi di euro di Pil reale. I rischi sono tutti al ribasso, comunque, dal momento che la pandemia potrebbe durare più a lungo del previsto, deprimendo il Pil dell’eurozona addirittura del 10%. Nel 2021 ci si aspetta però un rimbalzo del +3%, oltre ad un ulteriore +1,5% nel 2022 e 2023.

Al momento, nota l’istituto di rating, le misure fiscali e monetarie oltre che le politiche economiche in genere saranno la chiave per affrontare l’emergenza economica che seguirà questo periodo. Tuttavia, pur avendo tutti i Paesi dell’Unione adottato misure simili, non tutti sperimenteranno la stessa velocità di ripresa a causa del diverso “respiro” fiscale che le rispettive economie saranno in grado di tirare. In particolare Francia e Germania hanno più fondi per finanziare la disoccupazione rispetto a Italia e Spagna, le quali hanno anche un maggior numero di Pmi indipendenti, che saranno le aziende maggiormente danneggiate dallo choc economico. E’ quindi più probabile che le economie francese e tedesca si riprenderanno più in fretta delle altre.

________________________________________________________________

schermata-2016-10-01-alle-19-19-06
COSTA PARADISO NEWS SUPERA 544.000 VISUALIZZAZIONI DI PAGINA IN 142 STATI E 1031 LOCALITÀ ITALIANE (Google analytics 18 gennaio 2020)
_______________________________________________________________

In osservanza al nuovo Regolamento Europeo sulla Protezione dei Dati (GDPR), gli indirizzi mail sono conservati in modo sicuro e utilizzati esclusivamente per informare sulle attività da noi pubblicate.
Potrà cancellarsi dalle newsletter inviando un email al seguente indirizzo: redazione@costaparadisonews.it

Informativa sulla Privacy – Questa operazione è obbligatoria.
________________________________________________________________

Costa Paradiso News non è un prodotto editoriale, viene aggiornato in base al materiale ricevuto dai lettori o da pubblicazioni viste sul web.

I commenti agli articoli e gli annunci delle rubriche sono gratuiti e devono rispettare tutte le leggi e i regolamenti vigenti in Italia.
Gli annunci vengono pubblicati sempre sotto la sola responsabilità dell’utente, che all’atto della richiesta dell’annuncio dichiara altresì di conoscere e accettare le Condizioni Generali di Servizio.

La redazione di Costaparadisonews non potrà essere ritenuta responsabile ad alcun titolo per quanto descritto dagli utenti e per la loro condotta.

Le relazioni intrattenute tra gli utenti del Servizio, incluso l’acquisto, lo scambio di informazioni, anche per il tramite del form di risposta all’annuncio, la consegna o il pagamento di beni o servizi, avvengono esclusivamente tra utenti senza che Costaparadisonews sia parte della relazione.
______________________________________________________________
Informativa sulla Privacy
______________________________________________________________
Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili. Puoi disabilitare i cookie sul tuo browser, oppure accettarli e continuare a navigare.
PER SAPERNE DI PIÙ

______________________________________________________________

.

Pin It

Comments are closed.