Contactless: il limite potrebbe salire a 50 euro

by • 14 giugno 2020 • ECONOMIA, In evidenzaCommenti disabilitati su Contactless: il limite potrebbe salire a 50 euro641

Pagamenti contactless sempre più diffusi. Del resto, meno si toccano banconote e meglio è. Uno dei veicoli più micidiali per la trasmissione di virus e batteri è proprio l’uso delle banconote.

Gli italiani faticano più di tutto i concittadini europei a dimenticarsele, ma qualcosa sta cambiando. Benché nessuno lo riconosca ufficialmente, le banconote sono sporche e il loro utilizzo andrebbe limitato allo stretto indispensabile per evitare appunto di infettarsi.

Avanza il contactless
Così, la pandemia ha spinto molti italiani a scegliere il bancomat, le carte di credito o i pagamenti online come strumento per i propri acquisti. Sono sicuramente più igienici e personali e non prevedono contatto. La tecnologia contactless permette infatti di effettuare pagamenti fino a 25 euro senza digitare il PIN: è sufficiente avvicinare la carta al lettore ed effettuare la transazione autorizzata dall’esercente. Una soglia che l’Autorithy bancaria sta cercando di innalzare a 50 euro così da incrementare la platea degli utilizzatori di carte contactless e mandando in soffitta l’uso del denaro contante.

Pagamenti digitali in crescita del 57%
Secondo i dati elaborati dall’Osservatorio di SumUp, con l’avvio della Fase 2, l’inedito trend positivo per i pagamenti cashless ha fatto registrare picchi di crescita del 57% nelle transazioni digitali. Insomma, secondo gli analisti della fintech specializzata in lettori di carte portatili e soluzioni di pagamento per Pmi e piccoli commercianti, il cashless è sempre più scelto ed adottato “anche da parte di quelle categorie commerciali tradizionalmente legate al contante“. Un dato sorprendente se si considera che gli italiani sono tradizionalmente legati all’uso del contante e abituati a pagare anche grosse somme con banconote e monete.

Cala l’evasione fiscale
Uno degli effetti dei pagamenti digitali è che è calata anche l’evasione nei tre mesi di lockdown.

A rilevarlo è uno studio della Cgia di Mestre: “possiamo affermare con buona approssimazione che l’evasione sia diminuita del 25% – si legge in una nota – facendo scendere a 82,5 miliardi l’ammontare complessivo del mancato gettito” stimato dal Mef in circa 110 miliardi all’anno”. Vero che sono diminuite le transazioni durante il lockdown, ma è altrettanto vero che il popolo degli evasori presente in Italia è costituito quasi esclusivamente da lavoratori autonomi, quelli che più facilmente riescono ad evitare di emettere fatture e ricevute per i clienti. Ma le cose stanno cambiando, anche grazie all’abbassamento della soglia di utilizzo del contante dal 1 luglio e all’introduzione della lotteria degli scontrini.

Artigiani categoria più coinvolta
Gli artigiani sembrano essere stati maggiormente coinvolti dal trend in crescita dell’utilizzo della moneta elettronica. Idraulici, elettricisti, imbianchini, ecc. si sono dotati di Pos mobili venendo incontro alle esigenze dei loro clienti. Durante la fase di lockdown, quando era difficile anche per i clienti uscire di casa per prelevare presso bancomat o agli sportelli bancari, hanno potuto sperimentare con soddisfazione i pagamenti digitali cashless. Anche per precauzione mantenendo le distanze interpersonali a maggior tutela del rischio infezioni. “E’ stato offerto un servizio a tutti coloro che non erano in grado di lasciare le proprie abitazioni”, commenta Umberto Zola, Country Growth Lead Italia di SumUp, società specializzata in pagamenti digitali. “Ora, aggiunge Zola, è interessante notare come questa abitudine nel favorire il pagamento cashless e preferirne la comodità si stia confermando durante la Fase 2, registrando casi in cui il transato a valore di alcuni artigiani è, al momento, persino superiore rispetto al periodo pre-Covid“.

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