Assegno unico figli dal 1° luglio

by • 2 luglio 2021 • In evidenza, SOCIALECommenti disabilitati su Assegno unico figli dal 1° luglio399

Assegno (temporaneo) per i figli, procedura semplificata con codice fiscale e Iban
È pronta la procedura dell’Inps per presentare le domande per ricevere l’assegno unico per i figli minori nella versione «ponte» (predisposta principalmente per dare il sostegno a chi non l’ha mai avuto finora, ovvero lavoratori autonomi e disoccupati): la procedura sarà attivata dal primo luglio e fino al 31 dicembre 2021. Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, lo ha annunciato in audizione alla commissione Lavoro del Senato, sottolineando che sarà «una procedura semplificata»: basteranno infatti soltanto il codice fiscale e l’Iban (gli altri dati saranno recuperati automaticamente dai sistemi informatici).

Per presentare le domande c’è tempo fino alla fine dell’anno. Ma con una specifica importante: per quanto riguarda le domande, ha inoltre spiegato il presidente dell’Inps, quelle che saranno presentate entro il 30 settembre 2021 danno diritto al riconoscimento degli arretrati a partire dal primo luglio; chi la presenterà dopo il 30 settembre riceverà gli importi cui ha diritto a partire dal mese di presentazione della domanda.

Chi ha diritto all’assegno unico per i figli
Potrà accedere all’assegno unico per i figli chi paga le tasse in Italia ed è residente da almeno 2 anni: sono ammessi cittadini italiani e Ue e titolari di permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca almeno semestrale.
Gli importi dell’assegno sono determinati in base a un allegato pubblicato dal governo che contiene l’individuazione delle soglie Isee e la determinazione dei corrispondenti importi mensili dell’assegno temporaneo per ciascun figlio minore. L’importo varia anche in relazione al numero dei figli minori.
In origine il disegno di legge parlavi di figli dal concepimento fino a 21 anni (in caso di studenti), ma in questa prima fase l’idea è stata accantonata. Il governo ha previsto comunque di reintrodurre la misura in un secondo momento.

Assegno unico per i figli, gli importi. Ecco quanto arriverà alle famiglie
Per chi ha un Isee fino a 7.000 euro l’assegno spetta «pienamente» e, secondo la tabella, va da circa 168 euro mensili per una coppia con un figlio, a 335 euro se con due figli, 653 euro con tre figli, 871 euro con quattro figli e 1.179 con cinque o più figli. Gli importi decrescono in base all’Isee fino a 50 mila euro, limite oltre il quale l’assegno non spetta. Sono previsti 50 euro in più per ciascun figlio disabile.

L’assegno «ponte» da luglio a dicembre 2021
L’introduzione di un assegno «ponte» per il periodo 1° luglio-31 dicembre 2021 è motivato dal fatto di far beneficiare degli aiuti chi finora è rimasto escluso dagli assegni familiari, in particolare lavoratori autonomie, partite Iva e disoccupati. L’importo anche in questo caso è determinato dal livello di Isee del nucleo familiare.
A beneficiare di questo primo passaggio (il nuovo regime entrerà in vigore del 1° gennaio 2022) potrà essere il 5,5% delle famiglie residenti stabilmente in Italia, mentre circa il 15% avrà diritto a una maggiorazione dell’assegno per i figli.

In base alla simulazione condotta dall’Istat «nel secondo semestre del 2021, l’importo medio dell’assegno temporaneo sarebbe pari a 962 euro, mentre quello della maggiorazione a 377». La simulazione con i calcoli sopra citati è stata indicata dal presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo in audizione alla commissione Lavoro del Senato.

L’ammontare è distribuito in maniera progressiva con gli importi medi più significativi per le famiglie che hanno un Isee più basso. Per le famiglie beneficiarie del quinto più povero (20% della distribuzione totale) , l’assegno temporaneo fornisce un contributo significativo, pari al 6,9% del reddito familiare. L’86,6% della spesa per l’assegno temporaneo e l’81,5% di quella per la maggiorazione sono destinati alle famiglie con redditi bassi o medi appartenenti ai primi tre quinti della distribuzione del reddito.

Assegno unico e reddito di cittadinanza
«In caso di beneficiario di Reddito di cittadinanza con figli minori, carichiamo il corrispettivo direttamente sulla carta», ha inoltre spiegato il presidente dell’Inps Pasquale Tridico. L’assegno è infatti compatibile con l’Rdc ma si procede con una compensazione: il beneficio in questo caso è determinato sottraendo dall’importo spettante dell’assegno la quota di Rdc riferibile ai figli minori. Secondo una simulazione dell’Inps, l’importo complessivo Rdc comprensivo del nuovo assegno andrebbe da 724 euro (un figlio) a 1.525 (cinque figli o più). Ai nuclei familiari titolati a beneficiare di entrambi gli strumenti di sostegno, l’Inps corrisponde d’ufficio le due prestazioni in maniera congiunta e con le medesime modalità di erogazione, operando tuttavia una correzione per tenere in debito conto e una sola volta quanto erogato a sostegno della povertà in funzione della presenza di figli minori». Il beneficio complessivo effettivamente erogato, quindi, è determinato sottraendo dall’importo spettante dell’assegno la quota di Reddito di cittadinanza riferibile ai figli minori che fanno parte del nucleo familiare.

Assegno unico, due milioni di beneficiari
Secondo l’Inps, circa due milioni di utenti potranno accedere all’assegno unico. Secondo l’Istat, le stime mostrano che il 5,5% delle famiglie può beneficiare dell’assegno temporaneo per i figli minori e il 15,8% della maggiorazione degli assegni familiari. «Entrambe le misure – ha osservato presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo – risultano molto progressive rispetto al reddito delle famiglie. Nel quinto più povero si osservano il 10,4% delle famiglie beneficiarie dell’assegno temporaneo a fronte dell’1,3% di quello più ricco. Similmente, la maggiorazione degli assegni al nucleo familiare favorisce il 22,6% delle famiglie nel primo quinto e solo il 3,7% dell’ultimo».

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