Economia e finanza, necessita l’alfabetizzazione

by • 3 dicembre 2020 • ECONOMIA, In evidenza, SOCIALECommenti disabilitati su Economia e finanza, necessita l’alfabetizzazione507

Sono numerosi i divari che ancora esistono tra uomini e donne. Uno dei più evidenti e pericolosi riguarda l’alfabetizzazione finanziaria. In tutto il mondo la popolazione femminile risulta avere meno conoscenze rispetto a quella maschile nei temi di economia e finanza. Il gender gap è particolarmente accentuato soprattutto in Italia (che peraltro nell’ambito delle maggiori economie avanzate è fra quelle con la quota più bassa di persone finanziariamente alfabetizzate). Non solo: il nostro Paese è l’unico a mostrare una netta differenza già tra studenti e studentesse quindicenni. I fattori che spiegano questa situazione sono almeno tre:
lo status socio-economico della famiglia di provenienza;

la presenza di una mamma lavoratrice o meno;

la storia dell’Italia, gli snodi commerciali di derivazione medievale e la famiglia di tipo nucleare hanno accelerato la trasformazione del ruolo delle donne nella società in alcune aree più che in altre.

«C’è un problema culturale, che va sradicato», commenta Annamaria Lusardi, docente di Economia alla George Washington University. Già advisor dell’ufficio di educazione finanziaria del dipartimento del Tesoro statunitense sotto l’amministrazione Obama, Lusardi è direttore del Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria, istituito nel 2017 per innalzare la cultura finanziaria degli italiani affinché ciascuno possa effettuare scelte tali da contribuire a costruire un futuro sereno e sicuro. «All’inizio della pandemia abbiamo commissionato alla Doxa una raccolta dati per misurare la resilienza e la fragilità finanziaria degli italiani», racconta l’economista. «Ne è emerso che la conoscenza finanziaria in Italia è troppo bassa perché le persone possano prendere buone decisioni finanziarie e che le donne sanno molto meno degli uomini e sono più fragili da un punto di vista finanziario».

Lo svantaggio nella vita di ogni giorno
Eppure le donne la voglia di essere competitive ce l’hanno eccome. Ne è convinta anche Francesca Barra, giornalista, conduttrice e scrittrice che ha lanciato un’iniziativa su Instagram per sostenere artigiani e piccoli imprenditori italiani. «Ho un rapporto di consapevolezza con l’economia, so che non posso fare a meno di essere informata su queste tematiche», afferma. «Un sostegno che contribuisca a fare aumentare questa consapevolezza aiuterebbe le donne a gestire meglio non solo la propria famiglia, ma anche la propria attività». Non avere conoscenze finanziarie adeguate, sottolinea Lusardi, è un grande svantaggio: lo vediamo quando dobbiamo acquistare una casa, prendere decisioni sulla pensione o sull’educazione, gestire il nostro bilancio… Per questo è importante attuare dei rimedi, e farlo presto. «La conoscenza finanziaria è un po’ come quella sulla salute: dobbiamo imparare le buone pratiche e puntare sulla prevenzione», raccomanda.

5 minuti a settimana sul portale del governo
«Non serve diventare esperti, basta imparare le regole di base. Molte informazioni si trovano sul nostro portale, quellocheconta.gov.it. Suggerisco alle mamme di parlare di soldi con le proprie figlie sin da quando sono piccole. Così come consiglio a tutti di dedicare cinque minuti alla settimana a pensare a questo argomento. La finanza ci aiuta a raggiungere i nostri sogni, è fondamentale pensarci». Oltre alla famiglia, gli ambiti d’azione individuati dalla professoressa sono la scuola (anche rendendo l’educazione finanziaria una materia obbligatoria), il posto di lavoro (peraltro, chi soffre di stress finanziario spesso è meno attento e produttivo) e i Comuni (che dovranno tornare a occuparsi di lotta alla povertà). «Inoltre come Comitato ci stiamo impegnando a mettere le conoscenze finanziarie in tutto quello che le donne fanno o leggono: abbiamo parlato di economia e finanza in molti giornali femminili».

I corsi di Banca d’Italia e Soroptimist
Iniziative di questo tipo sono sempre più diffuse. Ci sono, per esempio, il corso “Le donne contano” di Banca d’Italia e Soroptimist International e il progetto “Donne al quadrato” della Global Thinking Foundation, che tra le altre cose mira a prevenire la violenza economica. Anche Banca Mediolanum si è impegnata in questo senso con un cortometraggio dal cast al femminile, Raccontami di me, per sensibilizzare gli spettatori sull’importanza della pianificazione finanziaria e patrimoniale. La protagonista è Anna Foglietta che, seduta al tavolino di un bar, incontra sé stessa al passato e al futuro, figure interpretate rispettivamente da Paola Frasca e da Anita Zagaria. «Ho apprezzato molto la scelta di Mediolanum di mettere le donne al centro di un argomento come questo», commenta la regista del corto Laura Chiossone. «Mia nonna, che faceva la donna delle pulizie, teneva il portafoglio di mio nonno». È nella natura delle donne occuparsi del benessere e l’economia non è altro che il tentativo di fare della propria vita un’esperienza fruttuosa ed equilibrata». Lusardi è della stessa idea: «I leader che hanno gestito meglio la crisi dettata dal virus sono state le donne. Perché le donne hanno interesse al benessere altrui e questo è un grande talento, soprattutto nei momenti di crisi».

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