Fernando Mulas firmò nel 2000 un contratto per nuovo sistema informatico costato 2 milioni di euro ma mai realizzato.
di Giulio De Santis
Un progetto fantasma dal costo salato. Due milioni di euro è la cifra finanziata nel 2000 per la realizzazione di un sistema informatico presso il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap). Ma, nonostante i quindici anni di attesa, i frutti della spesa non sono mai sbocciati perché dell’opera si sono perse le tracce. Ora, secondo la procura della Corte dei Conti, il responsabile dell’assenza di risultati è l’ex direttore dell’ufficio Sia del ministero di Giustizia, Fernando Mulas, indagato con l’accusa di danno erariale.
La storia
Qualora dovesse essere condannato, il funzionario dovrà pagare due milioni di euro, che è l’equivalente della somma stanziata per la realizzazione del programma. È l’inizio del 2000 quando viene decisa l’informatizzazione nel settore del Dap che cura l’esecuzione penale esterna. Il progetto prevede l’automatizzazione del Centro servizi sociali per adulti. L’appalto per la realizzazione del programma viene affidato alla società Finsiel con la stipula di una contratto siglato nel dicembre del 2000. Tre anni dopo viene visionato il primo prototipo, ritenuto tuttavia inadeguato e incompleto dalla commissione esaminatrice. L’anno successo il modello viene modificato ma il risultato rimane lo stesso: bocciatura. Da allora non è mai stato effettuato nessun collaudo e l’evoluzione del progetto è un mistero.
L’accusa
Secondo i pm della corte dei conti, Mulas, il firmatario del contratto e pertanto responsabile del procedimento, sarebbe colpevole di aver gestito in modo inadeguato l’iter della realizzazione dell’opera. In particolare, non avrebbe considerato con la dovuta attenzione le perplessità manifestate dagli organi di controllo del Dap sull’evoluzione dei lavori. Tra le colpe individuate dalla procura, c’è anche la decisione di Mulas di nominarsi presidente della commissione che avrebbe dovuto svolgere il collaudo definitivo, ponendosi cosi in conflitto d’interesse. Va sottolineato che il collaudo non è mai stato effettuato perché il progetto sarebbe stato riposto in un cassetto da diverso tempo.
8 maggio 2015 | 19:54
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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La Corte dei Conti, Sezione giurisdizionale per la Regione Lazio,
definitivamente pronunziando, condanna Mulas Ferdinando
a risarcire al Ministero della Giustizia la somma di euro 700.000,00, oltre a interessi.
Pone a carico del medesimo le spese processuali.
PDF SENTENZA DELLA CORTE DEI CONTI
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FERDINANDO MULAS, AVVERSO LA SENTENZA DI PRIMO GRADO DELLA CORTE DEI CONTI
Avverso la sentenza 269/2016 di primo grado della Corte dei Conti, il signor Mulas è ricorso in appello deducendo, in primis, la prescrizione totale del danno erariale ai sensi e per gli effetti dell’art. 1 della legge n. 20/1994, oltre altri motivi contenuti nell’allegata sentenza d’appello n. 457/2018 del 28/09/2018.
PDF SENTENZA D’APPELLO 457/2018 CORTE DEI CONTI
La Corte dei Conti – Terza Sezione Giurisdizionale, definitivamente pronunciando, disattesa ogni contraria istanza, deduzione ed eccezione, accoglie l’appello iscritto al n: 51561 proposto da Mulas Ferdinando e in riforma dell’impugnata sentenza, respinge la domanda formulata in prime cure nei confronti dell’appellante.
Spese compensate.
Roma 28 settembre 2018.
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NOTA DELLA REDAZIONE DI COSTA PARADISO NEWS
Il 30 maggio 2019 sul sito ufficiale della Comunità è stato pubblicato un articolo a firma del Consiglio di Amministrazione del Territorio di Costa Paradiso dal titolo “ANCORA NOTIZIE FALSE E MISTIFICAZIONI SUL BLOG COSTAPARADISONEWS: Il C.d.A. SMENTISCE!“.
A tutela dell’immagine del sito “Costa Paradiso News la voce della nostra comunità”, che vanta 509mila visualizzazioni di pagina in 1026 località Italiane e 138 Stati nel mondo (Google analytics 31 maggio 2019), la nostra redazione ha richiesto al C.d.A. della Comunità l’immediata rettifica dell’articolo sopra citato con riserva di procedere nei confronti del presidente del C.d.A. Monterosso Giovanni per diffusione di notizie diffamatorie a mezzo stampa.
La rettifica dovrà avvenire a norma della legge 416/1981, nonché della legge n. 47/1948 art. 8 sulla stampa, con osservanza delle modalità previste dalle medesime.
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SCACCO MATTO, SVOLTA STORICA PER IL COMUNE CHE DELIBERA LE MODALITÀ INIZIO LAVORI FOGNA
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IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA L’ATTUAZIONE DEL PRIMO STRALCIO FOGNARIO
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IL COMUNE SFIDUCIA IL C.d.A. DI COSTA PARADISO
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LA CRISI DEL C.D.A. CON L’ ENTE LOCALE, TENEBRE SU TENEBRE
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PIÙ PROPRIETARI DIFFIDANO IL CDA PER GRAVI INADEMPIENZE
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COSTA PARADISO NEWS SUPERA 544.000 VISUALIZZAZIONI DI PAGINA IN 142 STATI E 1031 LOCALITÀ ITALIANE (Google analytics 18 gennaio 2020)
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Fernando Mulas firmò nel 2000 un contratto per nuovo sistema informatico costato 2 milioni di euro ma mai realizzato.
di Giulio De Santis
Un progetto fantasma dal costo salato. Due milioni di euro è la cifra finanziata nel 2000 per la realizzazione di un sistema informatico presso il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap). Ma, nonostante i quindici anni di attesa, i frutti della spesa non sono mai sbocciati perché dell’opera si sono perse le tracce. Ora, secondo la procura della Corte dei Conti, il responsabile dell’assenza di risultati è l’ex direttore dell’ufficio Sia del ministero di Giustizia, Fernando Mulas, indagato con l’accusa di danno erariale.
La storia
Qualora dovesse essere condannato, il funzionario dovrà pagare due milioni di euro, che è l’equivalente della somma stanziata per la realizzazione del programma. È l’inizio del 2000 quando viene decisa l’informatizzazione nel settore del Dap che cura l’esecuzione penale esterna. Il progetto prevede l’automatizzazione del Centro servizi sociali per adulti. L’appalto per la realizzazione del programma viene affidato alla società Finsiel con la stipula di una contratto siglato nel dicembre del 2000. Tre anni dopo viene visionato il primo prototipo, ritenuto tuttavia inadeguato e incompleto dalla commissione esaminatrice. L’anno successo il modello viene modificato ma il risultato rimane lo stesso: bocciatura. Da allora non è mai stato effettuato nessun collaudo e l’evoluzione del progetto è un mistero.
L’accusa
Secondo i pm della corte dei conti, Mulas, il firmatario del contratto e pertanto responsabile del procedimento, sarebbe colpevole di aver gestito in modo inadeguato l’iter della realizzazione dell’opera. In particolare, non avrebbe considerato con la dovuta attenzione le perplessità manifestate dagli organi di controllo del Dap sull’evoluzione dei lavori. Tra le colpe individuate dalla procura, c’è anche la decisione di Mulas di nominarsi presidente della commissione che avrebbe dovuto svolgere il collaudo definitivo, ponendosi cosi in conflitto d’interesse. Va sottolineato che il collaudo non è mai stato effettuato perché il progetto sarebbe stato riposto in un cassetto da diverso tempo.
8 maggio 2015 | 19:54
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CORRIERE DELLA SERA – ROMA/CRONACA
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La Corte dei Conti, Sezione giurisdizionale per la Regione Lazio,
definitivamente pronunziando, condanna Mulas Ferdinando
a risarcire al Ministero della Giustizia la somma di euro 700.000,00, oltre a interessi.
Pone a carico del medesimo le spese processuali.
PDF SENTENZA DELLA CORTE DEI CONTI
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FERDINANDO MULAS, AVVERSO LA SENTENZA DI PRIMO GRADO DELLA CORTE DEI CONTI
Avverso la sentenza 269/2016 di primo grado della Corte dei Conti, il signor Mulas è ricorso in appello deducendo, in primis, la prescrizione totale del danno erariale ai sensi e per gli effetti dell’art. 1 della legge n. 20/1994, oltre altri motivi contenuti nell’allegata sentenza d’appello n. 457/2018 del 28/09/2018.
PDF SENTENZA D’APPELLO 457/2018 CORTE DEI CONTI
La Corte dei Conti – Terza Sezione Giurisdizionale, definitivamente pronunciando, disattesa ogni contraria istanza, deduzione ed eccezione, accoglie l’appello iscritto al n: 51561 proposto da Mulas Ferdinando e in riforma dell’impugnata sentenza, respinge la domanda formulata in prime cure nei confronti dell’appellante.
Spese compensate.
Roma 28 settembre 2018.
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NOTA DELLA REDAZIONE DI COSTA PARADISO NEWS
Il 30 maggio 2019 sul sito ufficiale della Comunità è stato pubblicato un articolo a firma del Consiglio di Amministrazione del Territorio di Costa Paradiso dal titolo “ANCORA NOTIZIE FALSE E MISTIFICAZIONI SUL BLOG COSTAPARADISONEWS: Il C.d.A. SMENTISCE!“.
A tutela dell’immagine del sito “Costa Paradiso News la voce della nostra comunità”, che vanta 509mila visualizzazioni di pagina in 1026 località Italiane e 138 Stati nel mondo (Google analytics 31 maggio 2019), la nostra redazione ha richiesto al C.d.A. della Comunità l’immediata rettifica dell’articolo sopra citato con riserva di procedere nei confronti del presidente del C.d.A. Monterosso Giovanni per diffusione di notizie diffamatorie a mezzo stampa.
La rettifica dovrà avvenire a norma della legge 416/1981, nonché della legge n. 47/1948 art. 8 sulla stampa, con osservanza delle modalità previste dalle medesime.
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SCACCO MATTO, SVOLTA STORICA PER IL COMUNE CHE DELIBERA LE MODALITÀ INIZIO LAVORI FOGNA
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IL COMUNE SFIDUCIA IL C.d.A. DI COSTA PARADISO
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LA CRISI DEL C.D.A. CON L’ ENTE LOCALE, TENEBRE SU TENEBRE
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PIÙ PROPRIETARI DIFFIDANO IL CDA PER GRAVI INADEMPIENZE
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